domenica 7 ottobre 2007

IL LIBRO DELLE LAMENTAZIONI DI GEREMIA.

IL LIBRO DELLE LAMENTAZIONI DI GEREMIA.

1:1 COME siede solitaria, ed è divenuta simile ad una vedova, La città piena di popolo! Come è divenuta tributaria Quella ch’era grande fra le genti, signora fra le provincie! 2 Ella piange continuamente di notte, e le sue lagrime son sopra le sue guance; Ella non ha alcuno, fra tutti i suoi amanti, che la consoli; Tutti i suoi intimi amici si son portati dislealmente inverso lei, Le son divenuti nemici. 3 La nazione di Giuda è andata fuori del suo paese, Per l’afflizione, e per la gravezza della servitù; Ella dimora fra le genti, non trova riposo; Tutti i suoi persecutori l’hanno sorpresa nelle distrette. 4 Le strade di Sion fanno cordoglio; Perciocchè non viene più alcuno alle feste solenni; Tutte le sue porte son deserte, i suoi sacerdoti sospirano, Le sue vergini sono addolorate, ed essa è in amaritudine. 5 I suoi nemici sono stati posti in capo, I suoi avversari son prosperati; Perciocchè il Signore l’ha afflitta, per la moltitudine de’ suoi misfatti; I suoi piccoli fanciulli son iti in cattività davanti al nemico. 6 E tutta la gloria della figliuola di Sion è uscita fuor di lei; I suoi principi sono stati come cervi, Che non trovan pastura; E son camminati tutti spossati davanti al persecutore. 7 Gerusalemme, a’ dì della sua afflizione, e de’ suoi esilii, Si è ricordata di tutte le sue care cose ch’erano state ab antico; Allora che il suo popolo cadeva per la mano del nemico, Senza che alcuno la soccorresse; I nemici l’hanno veduta, e si son beffati delle sue desolazioni. 8 Gerusalemme ha commesso peccato, e però è stata in ischerno; Tutti quelli che l’onoravano l’hanno avuta a vile; Perciocchè hanno vedute le sue vergogne; Anch’essa ne ha sospirato, e si è rivolta indietro. 9 La sua lordura è stata ne’ suoi lembi; non si è ricordata della sua fine; È maravigliosamente scaduta; non ha alcuno che la consoli; Signore, riguarda alla mia afflizione; Perciocchè il nemico si è innalzato. 10 Il nemico ha stesa la mano sopra tutte le care cose di essa; Perciocchè ella ha vedute entrar le genti nel suo santuario, Delle quali tu avevi comandato: Non entrino nella tua raunanza. 11 Tutto il popolo di essa geme, cercando del pane; Hanno date le lor cose più preziose per del cibo, Da ristorarsi l’anima; Signore, vedi, e riguarda; perciocchè io sono avvilita.

12 O viandanti tutti, questo non vi tocca egli punto? Riguardate, e vedete, se vi è doglia pari alla mia doglia, Ch’è stata fatta a me, Che il Signore ha afflitta nel giorno dell’ardor della sua ira. 13 Egli ha da alto mandato un fuoco nelle mie ossa, Il quale si è appreso in esse; Egli ha tesa una rete a’ miei piedi, egli mi ha fatta cadere a rovescio; Egli mi ha renduta desolata e dolorosa tuttodì. 14 Il giogo de’ miei misfatti è stato aggravato dalla sua mano; Quelli sono stati attorti, e mi sono stati posti in sul collo; Egli ha fatta traboccar la mia forza; Il Signore mi ha messa nelle mani di tali, che non posso rilevarmi. 15 Il Signore ha atterrati tutti i miei possenti uomini in mezzo di me; Egli ha bandito contro a me un termine assegnato, Per rompere i miei giovani; Il Signore ha calcato, come in un tino, la vergine figliuola di Giuda. 16 Per queste cose piango; l’occhio, l’occhio mio si strugge in acqua; Perciocchè ogni consolatore, che mi ristori l’anima, si è allontanato da me; I miei figliuoli son deserti; Perciocchè il nemico è stato vittorioso. 17 Sion distribuisce il pane a sè stessa con le sue proprie mani; Non ha niuno che la consoli. Il Signore ha data commessione contro a Giacobbe; I suoi nemici son d’intorno a lui; Gerusalemme è in mezzo di essi come una donna immonda. 18 Il Signore è giusto; Perciocchè io sono stata ribelle alla sua bocca. Deh! ascoltate, e vedete la mia doglia, o popoli tutti; Le mie vergini, e i miei giovani, sono andati in cattività. 19 Io ho chiamati i miei amanti, ma essi mi hanno ingannata; I miei sacerdoti, ed i miei anziani sono spirati nella città; Perciocchè si han cercato del cibo, Per ristorar l’anima loro. 20 Signore, riguarda; perciocchè io son distretta; Le mie interiora si conturbano; il mio cuore si riversa dentro di me; Perciocchè in vero io sono stata ribelle; La spada ha dipopolato di fuori, e dentro non vi è stato altro che morte. 21 Altri mi ode sospirare; io non ho alcuno che mi consoli; I miei nemici hanno udito il mio male, e se ne son rallegrati; Perciocchè tu l’hai fatto; Quando tu avrai fatto venire il giorno che tu hai pubblicato, saranno simili a me. 22 Tutte la lor malvagità venga nel tuo cospetto, E fa’ loro come hai fatto a me per tutti i miei misfatti; Perciocchè i miei sospiri son molti, E il mio cuore è addolorato.

2:1 COME ha il Signore involta, nella sua ira, la figliuola di Sion, Come di una nuvola! Come ha gettata a basso di cielo in terra la gloria d’Israele; E non si è ricordato, dello scannello de’ suoi piedi, Nel giorno del suo cruccio! 2 Il Signore ha distrutte tutte le stanze di Giacobbe, senza risparmiarle; Egli ha diroccate le fortezze della figliuola di Giuda, Nella sua indegnazione, E le ha abbattute in terra; Egli ha profanato il regno, ed i suoi principi. 3 Egli ha troncato, nell’ardor dell’ira, tutto il corno d’Israele; Egli ha ritratta indietro la sua destra d’innanzi al nemico; E si è appreso a Giacobbe, come il fuoco di una fiamma, Ed ha divorato d’ogn’intorno. 4 Egli ha teso il suo arco, come un nemico; La sua destra si è presentata a battaglia, a guisa di avversario, Ed ha uccisi tutti i più cari all’occhio; Egli ha sparsa la sua ira, a guisa di fuoco, Sopra il tabernacolo della figliuola di Sion. 5 Il Signore è stato come un nemico; Egli ha distrutto Israele; Egli ha distrutti tutti i suoi palazzi, ha guaste le sue fortezze, Ed ha moltiplicato, nella figliuola di Giuda, tristizia e duolo. 6 Ed ha tolto via con violenza il suo tabernacolo, come la capanna di un orto; Egli ha guasto il luogo della sua raunanza; Il Signore ha fatto dimenticare in Sion festa solenne, e sabato; Ed ha rigettato, nell’indegnazione della sua ira, re e sacerdote. 7 Il Signore ha gettato via il suo altare, ha distrutto il suo santuario, Ha messe in man de’ nemici le mura de’ palazzi di Gerusalemme; Essi hanno messe grida nella Casa del Signore, Come si soleva fare a’ dì delle solennità. 8 Il Signore ha pensato di guastar le mura della figliula di Sion, Egli ha steso il regolo, e non ha rimossa la sua mano da dissipare; Ed ha distrutti ripari, e mura; Tutte quante languiscono. 9 Le porte di essa sono affondate in terra; Egli ha disfatte, e spezzate le sue sbarre; Il suo re ed i suoi principi sono fra le genti; la Legge non è più, I profeti di essa eziandio non hanno trovata alcuna visione Da parte del Signore.

10 Gli anziani della figliuola di Sion seggono in terra, e tacciono; Si son messa della polvere sopra il capo, Si son cinti di sacchi; Le vergini di Gerusalemme bassano il capo in terra. 11 Gli occhi mi si son consumati di lagrimare, le mie interiora si son conturbate, Il mio fegato si è versato in terra, Per lo fiaccamento della figliuola del mio popolo, Quando i fanciulli, ed i bambini di poppa spasimavano Per le piazze della città. 12 E dicevano alle madri loro: Dove vi è del frumento e del vino? E svenivano, come un ferito per le strade della città, E l’anima loro si versava nel seno delle madri loro. 13 Con che ti scongiurerò? a che ti assomiglierò, figliuola di Gerusalemme? A che ti agguaglierò, per consolarti, Vergine, figliuola di Sion? Conciossiachè il tuo fiaccamento sia grande come il mare: chi ti medicherà? 14 I tuoi profeti ti han vedute visioni di vanità, e di cose scempie; E non hanno scoperta la tua iniquità, Per ritrarti di cattività, E ti hanno veduti carichi di vanità, e traviamenti. 15 Ogni viandante si è battuto a palme per te; Ha zufolato, e ha scosso il capo contro alla figliuola di Gerusalemme, Dicendo: È questa quella città, che diceva esser compiuta in bellezza, La gioia di tutta la terra? 16 Tutti i tuoi nemici hanno aperta la lor bocca contro a te; Hanno zufolato, e digrignati i denti; Hanno detto; Noi l’abbiamo inghiottita; Questo è pur quel giorno che noi aspettavamo, Noi l’abbiam trovato, noi l’abbiam veduto. 17 Il Signore ha fatto ciò ch’egli avea divisato; Egli ha adempiuta la sua parola, ch’egli avea ordinata già anticamente; Egli ha distrutto, senza risparmiare; Ed ha rallegrato di te il nemico, ed ha innalzato il corno de’ tuoi avversari. 18 Il cuor loro ha gridato al Signore: O muro della figliuola di Sion, spandi lagrime giorno e notte, A guisa di torrente; non darti posa alcuna; La pupilla dell’occhio tuo non resti. 19 Levati, grida di notte, al principio delle vegghie delle guardie; Spandi il cuor tuo, come acqua, davanti alla faccia del Signore; Alza le tue mani a lui, per l’anima de’ tuoi piccoli fanciulli, Che spasimano di fame, ad ogni capo di strada. 20 Vedi, Signore, e riguarda a cui tu hai giammai fatto così; Conviensi che le donne mangino il lor frutto, I bambini ch’esse allevano? Conviensi che nel santuario del Signore sieno uccisi sacerdoti e profeti? 21 Fanciulli e vecchi son giaciuti per terra in su le strade; Le mie vergini, ed i miei giovani son caduti per la spada; Tu hai ucciso nel giorno della tua ira, Tu hai ammazzato, tu non hai risparmiato. 22 Tu hai chiamati, d’ogn’intorno, i miei spaventi, Come ad un giorno di solennità; E nel giorno dell’ira del Signore, niuno si è salvato, nè è scampato; Il mio nemico ha consumati quelli che io aveva allevati, e cresciuti.

3:1 IO son l’uomo che ha veduta afflizione, Per la verga dell’indegnazion del Signore. 2 Egli mi ha condotto, e fatto camminar nelle tenebre, E non nella luce. 3 Certo, egli mi ritorna addosso, E rivolge la sua mano contro a me tuttodì. 4 Egli ha fatta invecchiar la mia carne, e la mia pelle; Egli mi ha fiaccate le ossa. 5 Egli ha fatti degli edificii contro a me, E mi ha intorniato di tosco e di affanno. 6 Egli mi ha fatto dimorare in luoghi tenebrosi, A guisa di quelli che son morti già da lungo tempo. 7 Egli mi ha assiepato d’ogn’intorno, sì che non posso uscire; Egli ha aggravati i miei ceppi. 8 Eziandio quando grido e sclamo, Egli chiude il passo alla mia orazione, 9 Egli ha chiuse le mie vie di pietre conce a scarpello, Ha rinvolti i miei sentieri. 10 Egli mi è stato un orso all’agguato, Un leone ne’ suoi nascondimenti. 11 Egli ha traviate le mie vie, Mi ha tagliato a pezzi, mi ha renduto desolato. 12 Egli ha teso l’arco suo, E mi ha posto come un bersaglio incontro alle saette. 13 Egli mi ha fitti nelle reni Gli strali del suo turcasso. 14 Io sono in derisione a tutti i popoli, E son la lor canzone tuttodì. 15 Egli mi ha saziato di amaritudini, Mi ha inebbriato di assenzio. 16 Egli mi ha stritolati i denti con della ghiaia, Mi ha voltolato nella cenere. 17 E tu hai allontanata l’anima mia dalla pace, Ed io ho dimenticato il bene. 18 E ho detto: Il Signore ha fatta perire la mia forza, E la mia speranza. 19 Ricordati della mia afflizione, E del mio esilio; del tosco e dell’assenzio. 20 L’anima mia se ne ricorda del continuo, E se ne abbatte in me.

21 Questo mi torna alla mente, Perciò spererò ancora. 22 Se non siamo stati del tutto consumati, È per le benignità del Signore; Perciocchè le sue misericordi non son venute meno; 23 Si rinnovano ogni mattina; La tua lealtà è grande. 24 Il Signore è la mia parte, ha detto l’anima mia; Perciò spererò in lui. 25 Il Signore è buono a quelli che l’aspettano, All’anima che lo ricerca. 26 Buona cosa è di aspettare in silenzio La salute del Signore. 27 Buona cosa è all’uomo di portare il giogo Nella sua giovanezza. 28 Sieda egli pur solitario, ed in silenzio, Se Dio gliel’ha imposto! 29 Metta pur la sua bocca nella polvere! Forse, ci sarà ancora speranza; 30 Porga pur la guancia a chi lo percuote; Si sazi pur di vituperio! 31 Poichè il Signore non rigetta in perpetuo; 32 Anzi, se affligge, ha altresì compassione, Secondo la moltitudine delle sue benignità. 33 Perciocchè s’egli affligge, E addolora i figliuoli degli uomini, Non lo fa volentieri. 34 Mentre altri trita sotto i suoi piedi Tutti i prigioni della terra; 35 Mentre altri pervertisce la ragion dell’uomo, Nel cospetto dell’Altissimo; 36 Mentre altri fa torto all’uomo nella sua lite; Il Signore nol vede egli?

37 Chi è colui che abbia detta qualche cosa, e quella sia avvenuta, Che il Signore non l’abbia comandata? 38 Non procedono i mali ed i beni Dalla bocca dell’Altissimo? 39 Perchè si rammarica l’uomo vivente? Perchè si rammarica l’uomo della pena del suo peccato? 40 Esaminiamo le nostre vie, E ricerchiamole e convertiamoci al Signore. 41 Alziamo i nostri cuori, e le palme delle mani, A Dio ne’ cieli, dicendo:

42 Noi abbiam misfatto, e siamo stati ribelli; E tu non hai perdonato. 43 Tu ci hai coperti d’ira, e ci hai perseguitati; Tu hai ucciso e non hai risparmiato. 44 Tu hai distesa una nuvola intorno a te, Acciocchè l’orazione non passasse. 45 Tu ci hai fatti essere spazzature, Ed abbominio, per mezzo i popoli. 46 Tutti i nostri nemici hanno aperta la bocca contro a noi. 47 Noi siamo incorsi in ispavento, ed in fossa; In desolazione, ed in fiaccamento. 48 L’occhio mio cola in rivi d’acque, Per lo fiaccamento della figliuola del mio popolo. 49 L’occhio mio stilla, senza posa, E non ha alcuna requie; 50 Finchè il Signore non riguarda, E non vede dal cielo. 51 L’occhio mio affanna l’anima mia, Per tutte le figliuole della mia città. 52 Quelli che senza cagione, mi son nemici, Mi han cacciato del continuo, come un uccelletto; 53 Hanno troncata la vita mia, e l’hanno messa nella fossa; Ed hanno gettate delle pietre sopra me. 54 Le acque mi hanno inondato fin sopra il capo; Io ho detto: Io son riciso.

55 Io ho invocato il tuo Nome, o Signore, Dalla fossa de’ luoghi bassissimi. 56 Tu hai udita la mia voce; Non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, ed al mio grido. 57 Tu ti sei accostato al giorno che io ti ho invocato; Tu hai detto: Non temere. 58 O Signore, tu hai dibattute le querele dell’anima mia; Tu hai riscossa la vita mia. 59 O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto; Giudica la mia causa. 60 Tu vedi tutte le lor vendette, Tutti i lor pensieri contro a me. 61 Tu odi, Signore, i loro obbrobri, Tutte le lor macchinazioni contro a me; 62 Le parole di quelli che mi si levano incontro, Ed i ragionamenti che tengono contro a me tuttodì. 63 Riguarda, quando si seggono, e quando si levano; Io sono la lor canzone. 64 O Signore, rendi loro la retribuzione, Secondo le opere delle lor mani. 65 Da’ loro ingombramento di cuore, La tua maledizione. 66 Perseguili in ira, E disperdili di sotto al cielo del Signore.

4:1 COME è oscurato l’oro, Ed ha mutato colore il buon oro fino, E sono le pietre del santuario state sparse In capo d’ogni strada! 2 Come i nobili figliuoli di Sion, Pregiati al pari dell’ottimo oro, Sono stati reputati quali vaselli di terra, Lavoro di man di vasellaio! 3 Vi sono anche de’ gran pesci marini che porgon le poppe, E lattano i lor figli; Ma la figliuola del mio popolo è divenuta crudele, Come gli struzzi nel deserto. 4 La lingua del bambino di poppa Si è attaccata al suo palato, per la sete; I fanciulli hanno chiesto del pane, E non vi era alcuno che ne distribuisse loro. 5 Quelli che mangiavano cibi delicati Son periti per le strade; Quelli ch’erano stati allevati sopra lo scarlatto Hanno abbracciato il letame. 6 E la pena dell’iniquità della figliuola del mio popolo è stata maggiore Che la pena del peccato di Sodoma, Che fu sovvertita come in un momento, Senza che la mano d’alcuno si levasse contro di lei. 7 I principi di essa erano più puri che neve, Più candidi che latte, Vermigli del corpo più che gemme, Puliti come zaffiri. 8 Il loro sguardo è divenuto fosco più che la nerezza stessa; Non si son riconosciuti per le piazze; La lor pelle si è attaccata alle loro ossa; È seccata, è divenuta come legno. 9 Più felici sono stati gli uccisi con la spada, Che quelli che son morti di fame; Perciocchè, essendo traffitti, il sangue loro è colato, E non hanno più avuto bisogno della rendita del campo. 10 Donne pietose, colle proprie mani, Hanno cotti i loro figliuoli: Quelli sono loro stati per cibo, Nella ruina della figliuola del mio popolo. 11 Il Signore ha adempiuta la sua ira, Ha sparso l’ardor del suo cruccio, Ed ha acceso un fuoco in Sion, Che ha consumati i fondamenti di essa. 12 I re della terra, e tutti gli abitatori del mondo, Non avrebbero mai creduto Ch’entrasse nemico, nè avversario Dentro alle porte di Gerusalemme.

13 Quest’è avvenuto per i peccati de’ profeti di essa, Per l’iniquità de’ suoi sacerdoti, Che spandevano nel mezzo di essa Il sangue de’ giusti. 14 I ciechi sono andati vagando per le strade, Si son contaminati di sangue, L’han toccato co’ lor vestimenti, Senza poterlo schivare. 15 Ei si gridava loro: Traetevi addietro; ciò è immondo; Traetevi addietro, nol toccate; E pur se ne volavano via, e andavano errando. Ei si è detto fra le genti: Essi non potran più dimorare nel lor paese. 16 La faccia del Signore li ha dispersi; Egli non continuerà più a riguardarli; Non hanno avuto alcun rispetto a’ sacerdoti, Nè pietà de’ vecchi. 17 Mentre siamo durati, i nostri occhi si son consumati Dietro al nostro soccorso, che non è stato altro che vanità; Noi abbiam riguardato nella nostra vedetta Ad una gente che non potea salvare. 18 Ci hanno cacciati, seguendo i nostri passi, Sì che non siam potuti andar per le nostre campagne; Il nostro fine si è avvicinato, i nostri dì son compiuti; Perciocchè il nostro fine è venuto. 19 Quelli che ci hanno perseguiti Sono stati più leggieri che le aquile del cielo; Ci son corsi dietro in su i monti, Ci han posti agguati nel deserto. 20 Il respiro delle nostre nari, L’Unto del Signore, di cui noi dicevamo: Noi viveremo alla sua ombra fra le genti, È stato preso nelle lor trappole.

21 Gioisci pure, e rallegrati, figliuola di Edom; Tu che abiti nel paese di Us, Sopra te ancora passerà la coppa; Tu ne sarai inebbriata, e ti scoprirai. 22 La pena della tua iniquità è finita, figliuola di Sion; Egli non ti farà più menare in cattività; Egli farà punizione della tua iniquità, figliuola di Edom; Egli scoprirà i tuoi peccati.

5:1 RICORDATI, Signore, di quello che ci è avvenuto; Riguarda, e vedi li nostro vituperio. 2 La nostra eredità è stata trasportata agli stranieri, E le nostre case a’ forestieri. 3 Noi siam divenuti orfani, senza padre; E le nostre madri come donne vedove. 4 Noi abbiam bevuta la nostra acqua per danari, Le nostre legne ci sono state vendute a prezzo. 5 Noi abbiam sofferta persecuzione sopra il nostro collo; Noi ci siamo affannati, e non abbiamo avuto alcun riposo. 6 Noi abbiam porta la mano agli Egizi, Ed agli Assiri, per saziarci di pane. 7 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; Noi abbiam portate le loro iniquità. 8 De’ servi ci hanno signoreggiati; Non vi è stato alcuno che ci abbia riscossi di man loro. 9 Noi abbiamo addotta la nostra vittuaglia A rischio della nostra vita, per la spada del deserto. 10 La nostra pelle è divenuta bruna come un forno, Per l’arsure della fame. 11 Le donne sono state sforzate in Sion, E le vergini nelle città di Giuda. 12 I principi sono stati impiccati per man di coloro; Non si è avuta riverenza alle facce de’ vecchi. 13 I giovani hanno portata la macinatura, E i fanciulli son caduti per le legne. 14 I vecchi hanno abbandonato le porte, E i giovani i loro suoni. 15 La gioia del nostro cuore è cessata, I nostri balli sono stati cangiati in duolo. 16 La corona del nostro capo è caduta; Guai ora a noi! perciocchè abbiam peccato.

17 Per questo il cuor nostro è languido; Per queste cose gli occhi nostri sono scurati. 18 Egli è perchè il monte di Sion è deserto, Sì che le volpi vi passeggiano. 19 Tu, Signore, dimori in eterno; Il tuo trono è stabile per ogni età. 20 Perchè ci dimenticheresti in perpetuo? Perchè ci abbandoneresti per lungo tempo? 21 O Signore, convertici a te, e noi sarem convertiti: Rinnova i nostri giorni, come erano anticamente. 22 Perciocchè, ci hai tu del tutto riprovati? Sei tu adirato contro a noi fino all’estremo?

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