domenica 7 ottobre 2007

IL LIBRO DI ESDRA.

IL LIBRO DI ESDRA.

1:1 NELL’anno primo di Ciro, re di Persia acciocchè si adempiesse la parola del Signore, pronunziata per la bocca di Geremia, il Signore eccitò lo spirito di Ciro, re di Persia; ed egli fece andare un bando per tutto il suo regno, eziandio con lettere, dicendo: 2 Così ha detto Ciro, re di Persia: Il Signore Iddio del cielo mi ha dati tutti i regni della terra; egli ancora mi ha imposto di edificargli una Casa in Gerusalemme, che è in Giudea. 3 Chi di voi è dell’universo suo popolo? l’Iddio suo sia con lui, e ritornisene in Gerusalemme, ch’è in Giudea, ed edifichi la Casa del Signore Iddio d’Israele, ch’è l’Iddio che abita in Gerusalemme. 4 E se vi è alcuno, in qualunque luogo egli dimori, che sia rimasto indietro, sovvengangli le genti del suo luogo, d’oro, e d’argento, e di facoltà, e di bestie da vettura, con qualche volontaria offerta per la Casa di Dio, che abita in Gerusalemme.

5 Allora i capi delle famiglie paterne di Giuda e di Beniamino, e i sacerdoti, e i Leviti, insieme con tutti quelli de’ quali Iddio eccitò lo spirito per ritornarsene, per riedificar la Casa del Signore, che è in Gerusalemme, si misero in cammino. 6 E tutti i lor vicini d’ogn’intorno sovvennero loro di vasellamenti d’argento, d’oro, di facoltà, e di bestie da vettura, e di cose preziose; oltre a tutto quello che fu volontariamente offerto. 7 Il re Ciro trasse eziandio fuori gli arredi della Casa del Signore, i quali Nebucadnesar avea tratti fuor di Gerusalemme, e posti nella Casa del suo dio; 8 Ciro, re di Persia, li trasse fuori per le mani di Mitredat, tesoriere, e li consegnò a conto a Sesbassar, principe di Giuda. 9 E questo era il conto di essi: trenta bacini d’oro, mille bacini di argento, ventinove coltelli, 10 trenta coppe d’oro, e quattrocento dieci coppe d’argento seconde, e mille altri vasellamenti. 11 Tutti questi vasellamenti, con altri d’oro e d’argento, erano in numero di cinquemila quattrocento. Sesbassar il riportò tutti, nel medesimo tempo che quelli ch’erano in cattività furono ricondotti di Babilonia in Gerusalemme.

2:1 OR questi sono gli uomini della provincia, che ritornarono dalla cattività, d’infra la moltitudine che Nebucadnesar, re di Babilonia, avea menata in cattività in Babilonia; e ritornarono in Gerusalemme ed in Giudea, ciascuno alla sua città. 2 I quali vennero con Zorobabel, Iesua, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvai, Rehum, e Baana. Il numero degli uomini del popolo d’Israele fu questo: 3 I figliuoli di Paros furono due mila censettantadue; 4 i figliuoli di Sefatia trecensettantadue; 5 i figliuoli di Ara settecensettantacinque; 6 i figliuoli di Pahat-Moab, divisi ne’ figliuoli di Iesua, e di Ioab, duemila ottocento-dodici; 7 i figliuoli di Elam mille dugentocinquantaquattro; 8 i figliuoli di Zattu novecenquarantacinque; 9 i figliuoli di Zaccai settecensessanta; 10 i figliuoli di Bani seicenquarantadue; 11 i figliuoli di Bebai seicenventitrè; 12 i figliuoli di Azgad mille dugenventidue; 13 i figliuoli di Adonicam seicensessantasei; 14 i figliuoli di Bigvai duemila cinquantasei; 15 i figliuoli di Adin quattrocencinquantaquattro; 16 i figliuoli di Ater, per Ezechia, novantotto; 17 i figliuoli di Besai trecenventitrè; 18 i figliuoli di Iora centododici; 19 i figliuoli di Hasum dugenventitrè; 20 i figliuoli di Ghibbar novantacinque; 21 i figliuoli di Bet-lehem cenventitrè; 22 gli uomini di Netofa cinquantasei; 23 gli uomini di Anatot cenventotto; 24 gli uomini di Azmavet quarantadue; 25 gli uomini di Chiriat-arim, di Chefira, e di Beerot, settecenquarantatrè; 26 gli uomini di Rama e di Gheba, seicenventuno; 27 gli uomini di Micmas cenventidue; 28 gli uomini di Betel e di Ai dugenventitrè; 29 i figliuoli di Nebo cinquantadue; 30 i figliuoli di Magbis cencinquantasei; 31 i figliuoli d’un altro Elam mille dugencinquantaquattro; 32 i figliuoli di Harim trecenventi; 33 i figliuoli di Lod, di Hadid, e d’Ono, settecenventicinque; 34 i figliuoli di Gerico trecenquarantacinque; 35 i figliuoli di Senaa tremila seicentrenta.

36 De’ sacerdoti: i figliuoli di Iedaia, della famiglia di Iesua, novecensettantatrè; 37 i figliuoli d’Immer mille cinquantadue; 38 i figliuoli di Pashur mille dugenquarantasette; 39 i figliuoli di Harim mille diciassette. 40 De’ Leviti: i figliuoli di Iesua, e di Cadmiel, d’infra i figliuoli di Hodavia, settantaquattro. 41 De’ cantori: i figliuoli di Asaf, cenventotto. 42 De’ figliuoli de’ portinai: i figliuoli di Sallum, i figliuoli di Ater, i figliuoli di Talmon, i figliuoli di Accub, i figliuoli di Hatita, i figliuoli di Sobai; in tutto centrentanove. 43 De’ Netinei: i figliuoli di Siha, i figliuoli di Hasufa, i figliuoli di Tabbaot, 44 i figliuoli di Cheros, i figliuoli di Siaha, i figliuoli di Padon. 45 I figliuoli di Lebana, i figliuoli di Hagaba, i figliuoli di Accub, 46 i figliuoli di Hagab, i figliuoli di Samlai, i figliuoli di Hanan, 47 i figliuoli di Ghiddel, i figliuoli di Gahar, i figliuoli di Reaia, 48 i figliuoli di Resin, i figliuoli di Necoda, i figliuoli di Gazam, 49 i figliuoli di Uzza, i figliuoli di Pasea, i figliuoli di Besai, 50 i figliuoli di Asna, i figliuoli di Meunim, i figliuoli di Nefusim, 51 i figliuoli di Bacbuc, i figliuoli di Hacusa, i figliuoli di Harhur, 52 i figliuoli di Baslut, i figliuoli di Mehida, i figliuoli di Harsa, i figliuoli di Barcos, 53 i figliuoli di Sisera, i figliuoli di Tema, 54 i figliuoli di Nesia, i figliuoli di Hatifa. 55 De’ figliuoli de’ servi di Salomone: i figliuoli di Sotai, i figliuoli di Soferet, i figliuoli di Peruda, i figliuoli di Iaala, 56 i figliuoli di Darcon, i figliuoli di Ghiddel, 57 i figliuoli di Sefatia, i figliuoli di Hattil, i figliuoli di Pocheret-hassebaim, i figliuoli di Ami. 58 Tutti i Netinei, e i figliuoli de’ servi di Salomone furono trecennovantadue. 59 Or costoro vennero di Telmela, e di Telharsa, cioè: Cherub, Addan, ed Immer, e non poterono dimostrar la casa loro paterna, nè la lor progenie, se erano d’Israele; 60 come anche i figliuoli di Delaia, i figliuoli di Tobia, i figliuoli di Necoda, in numero di seicencinquantadue. 61 E de’ figliuoli de’ sacerdoti, i figliuoli di Abaia, i figliuoli di Cos, i figliuoli di Barzillai, il quale prese per moglie una delle figliuole di Barzillai Galaadita, e fu nominato del nome loro. 62 Costoro cercarono i lor nomi fra i rassegnati nelle genealogie; ma non furono trovati; laonde furono appartati dal sacerdozio, come persone non consacrate. 63 Ed Hattirsata disse loro che non mangiassero delle cose santissime, finchè si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.

64 Questa raunanza, tutta insieme, era di quarantaduemila trecensessanta; 65 oltre a’ lor servi e serve, in numero di settemila trecentrentasette, fra i quali v’erano dugento cantori e cantatrici. 66 I lor cavalli erano settecentrentasei, i lor muli dugenquarantacinque, 67 i lor cammelli quattrocentrentacinque, gli asini seimila settecenventi. 68 Ed alcuni d’infra i capi delle famiglie paterne, quando furono giunti alla Casa del Signore, che è in Gerusalemme, fecero una offerta volontaria per la Casa di Dio, per rimetterla in piè. 69 E diedero nel tesoro della fabbrica, secondo il lor potere, sessantunmila dramme d’oro, e cinquemila mine d’argento, e cento robe da sacerdoti. 70 E i sacerdoti e i Leviti, e que’ del popolo, e i cantori, e i portinai, e i Netinei, abitarono nelle lor città; tutto Israele eziandio abitò nelle sue città.

3:1 ORA, quando fu giunto il settimo mese, i figliuoli d’Israele abitando nelle lor città, il popolo si adunò di pari consentimento in Gerusalemme. 2 Allora, Iesua, figliuolo di Iosadac, si levò su, co’ sacerdoti, suoi fratelli; e Zorobabel, figliuolo di Sealtiel, co’ suoi fratelli; e riedificarono l’Altare dell’Iddio d’Israele, per offerire sopra esso gli olocausti, come è scritto nella Legge di Mosè, uomo di Dio. 3 E rizzarono l’Altare sopra la sua pianta; perchè aveano spavento de’ popoli de’ paesi vicini; ed offersero sopra esso olocausti al Signore: gli olocausti della mattina e della sera. 4 Celebrarono eziandio la festa de’ tabernacoli, come è scritto; ed offersero olocausti per ciascun giorno in certo numero, secondo che è ordinato giorno per giorno. 5 E dopo questo offersero l’olocausto continuo, e quelli delle calendi, e di tutte le feste solenni del Signore, le quali sono santificate; e quelli di tutti coloro che offerivano alcuna offerta volontaria al Signore. 6 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono ad offerire olocausti al Signore. Or il Tempio del Signore non era ancora fondato. 7 Ed essi diedero danari agli scarpellini, ed a’ legnaiuoli; diedero eziandio vittuaglia, e bevanda, ed olio, a’ Sidonii, e a’ Tirii, per portar legname di cedro dal Libano al mar di Iafo, secondo la concessione che Ciro, re di Persia, avea loro fatta.

8 E nell’anno secondo, da che furono giunti alla Casa di Dio in Gerusalemme, nel secondo mese, Zorobabel, figliuolo di Sealtiel, e Iesua, figliuolo di Iosadac, e il rimanente de’ lor fratelli, sacerdoti, e Leviti, e tutti quelli ch’erano venuti dalla cattività in Gerusalemme, cominciarono a rifare il Tempio; e costituirono de’ Leviti dall’età di vent’anni in su, per sollecitare il lavoro della Casa del Signore. 9 Iesua eziandio, ed i suoi figliuoli e fratelli, e Cadmiel, co’ suoi figliuoli, figliuoli di Giuda, di pari consentimento erano presenti, per sollecitar quelli che lavoravano all’opera della Casa di Dio; come ancora i figliuoli di Henadad, ed i lor figliuoli, e fratelli. 10 Ora, come gli edificatori fondavano il Tempio del Signore, si fecero star quivi presenti i sacerdoti, vestiti delle lor vesti, con trombe; ed i Leviti, figliuoli di Asaf, con cembali per lodare il Signore, secondo l’ordine di Davide, re d’Israele. 11 E cantavano a vicenda, lodando, e celebrando il Signore, dicendo: Ch’egli è buono, che la sua benignità è in eterno sopra Israele. E tutto il popolo gittava gran grida, lodando il Signore, perchè la Casa del Signore si fondava. 12 Ma molti de’ sacerdoti, e dei Leviti, e de’ capi delle famiglie paterne, ch’erano vecchi, e aveano veduta la primiera Casa in piè, avendo questa Casa davanti agli occhi, piangevano con gran grida, mentre molti altri alzavano la voce con grida d’allegrezza. 13 E il popolo non poteva discernere la voce delle grida di allegrezza dalla voce del pianto nel popolo; perciocchè il popolo gittava gran grida, e la voce ne fu udita fin da lungi.

4:1 OR i nemici di Giuda e di Beniamino, avendo inteso che quelli ch’erano stati in cattività, riedificavano il Tempio al Signore Iddio d’Israele, 2 si accostarono a Zorobabel, ed a’ capi delle famiglie paterne, e dissero loro: Lasciate che noi edifichiamo con voi; perciocchè noi desideriamo ricercar l’Iddio vostro, come voi; ed anche noi gli sacrifichiamo dal tempo di Esar-haddon, re degli Assiri, il qual ci ha fatti venir qua. 3 Ma Zorobabel, e Iesua, e gli altri capi delle famiglie paterne d’Israele, risposero loro: Ei non vi si conviene di edificar la Casa all’Iddio nostro con noi; ma noi congiuntamente edificheremo la Casa al Signore Iddio d’Israele, siccome Ciro, re di Persia, ci ha comandato. 4 Ed il popolo del paese rendeva rimesse le mani del popolo di Giuda, e lo spaventava di fabbricare. 5 Oltre a ciò davano pensione a certi consiglieri contro a’ Giudei, per rompere il lor consiglio; e questo durò tutto il tempo di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia.

6 E sotto il regno di Assuero, al principio di esso, scrissero un’accusa contro agli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. 7 E poi al tempo di Artaserse, Bislam, Mitredat, Tabeel, e gli altri suoi colleghi, scrissero ad Artaserse, re di Persia; e la scrittura e la lingua della lettera era siriaca. 8 Rehum, presidente del consiglio, e Simsai, segretario, scrissero una lettera al re Artaserse contro a Gerusalemme, di questo tenore. 9 Allora Rehum, presidente del consiglio, e Simsai, segretario, e gli altri lor colleghi, i Dinei, e gli Afarsatchei, i Tarpelei, gli Afarsei, gli Archevei, i Babiloni, i Susanchei, i Dehavei, gli Elamiti, 10 e gli altri popoli, che il grande e glorioso Osnappar avea tramutati di stanza, e fatti abitar nella città di Samaria, e gli altri di di là dal fiume, ecc. scrissero al re Artaserse. 11 Questo è il tenor della lettera che gli mandarono. Al re Artaserse: i tuoi servitori, gli uomini di qua dal fiume, ecc. 12 Il re sappia che i Giudei, che son venuti d’appresso a te a noi, son giunti in Gerusalemme; e che riedificano quella città ribella e malvagia; e rifanno interamente le mura, ed hanno già racconci i fondamenti. 13 Ora sappia il re, che se questa città è riedificata, e se le sue mura son rifatte, essi non pagheranno più tributo, nè taglia, nè gabella; e così quella città recherà danno alle entrate reali. 14 Ora, conciossiachè noi siamo salariati dal palazzo, e non sia cosa conveniente a noi il vedere che il re sia schernito, perciò abbiamo mandato a fare assapere la cosa al re. 15 Acciocchè cerchi nel libro delle memorie de’ suoi predecessori; e tu vi troverai, e conoscerai che questa città è una città ribella, e dannosa ai re ed alle provincie; e che già ab antico vi si fanno dentro congiure; per la qual cagione fu distrutta. 16 Noi facciamo assapere al re, che, se questa città è riedificata, e le sue mura son rifatte, la parte de’ suoi stati ch’è di qua dal fiume, non sarà più sua.

17 Il re mandò questa risposta: A Rehum, presidente del consiglio, ed a Simsai, segretario, ed agli altri lor colleghi, abitanti in Samaria; ed a tutti gli altri di di là dal fiume, salute ecc. 18 La lettera, che voi ci avete mandata, è stata spiegata, e letta in presenza mia. 19 E per mio comandamento, si è cercato, e trovato che cotesta città già ab antico si solleva contro ai re; che vi si fanno ribellioni e congiure; 20 e che già vi furono re potenti in Gerusalemme, i quali signoreggiarono in tutto il paese ch’è di là dal fiume; e ch’erano loro pagati tributi, taglie e gabelle. 21 Ora dunque provvedete di far cessare quelle genti, acciocchè cotesta città non si riedifichi, finchè da me sia altrimenti ordinato; 22 e guardatevi di far fallo in questo; perchè si lascerebbe crescere il male in detrimento dei re? 23 Allora, tosto che il tenor delle lettere del re Artaserse fu letto in presenza di Rehum, e di Simsai, segretario, e de’ lor colleghi, essi andarono prestamente in Gerusalemme a’ Giudei, e li fecero cessare a mano armata. 24 In quel tempo fu tralasciata l’opera della Casa di Dio, che è in Gerusalemme, e restò così tralasciata fino all’anno secondo del regno di Dario, re di Persia.

5:1 ALLORA il profeta Aggeo, e Zaccaria, figliuolo d’Iddo, profeti, ch’erano mandati a’ Giudei ch’erano in Giuda e in Gerusalemme, profetizzarono loro a Nome dell’Iddio d’Israele. 2 E Zorobabel, figliuolo di Sealtiel, e Iesua, figliuolo di Iosadac, si levarono, e ricominciarono ad edificar la Casa di Dio, che è in Gerusalemme; e con loro erano i profeti di Dio, i quali li confortavano.

3 In quel tempo venne a loro Tattenai, governatore di qua dal fiume, e Setarboznai, ed i lor colleghi, e dissero loro così: Chi vi ha ordinato di edificar questa Casa, e di rifar queste mura? 4 Allora noi rispondemmo loro sopra ciò, dicendo loro i nomi di quelli ch’edificavano questo edificio. 5 Ora, perciocchè l’occhio dell’Iddio loro era sopra gli Anziani de’ Giudei, coloro non li fecero cessare, finchè la cosa pervenne a Dario; e allora riportarono lettere sopra ciò. 6 Tenor delle lettere, le quali Tattenai, governatore di qua dal fiume, e Setarboznai, ed i suoi colleghi Afarsechei, che erano di qual dal fiume, mandarono al re Dario; 7 nelle quali gli mandarono il fatto. E così era scritto in esse: Al re Dario ogni salute. 8 Il re sappia che noi siamo andati nella provincia della Giudea, alla Casa del grande Iddio, la quale si edifica di pietre pulite; e già i legnami son posti in su le pareti; e questa opera si fa in fretta, e si avanza nelle mani di quella gente. 9 Avendo ciò veduto, abbiamo domandato a quegli Anziani, e abbiam loro detto così: Chi vi ha ordinato di edificar questa Casa, e di rifar queste mura? 10 Abbiamo loro eziandio domandati i nomi di coloro, per farteli assapere: acciocchè ti scrivessimo i nomi di quelli che sono i principali fra loro. 11 Ed essi ci hanno data questa risposta, dicendo: Noi siamo servitori dell’Iddio del cielo e della terra; e riedifichiamo la Casa, la quale era già molti anni innanzi stata edificata; la quale un gran re d’Israele avea già edificata e compiuta. 12 Ma dopo che i nostri padri ebbero provocato ad ira l’Iddio del cielo, egli li diede nelle mani di Nebucadnesar, re di Babilonia, Caldeo, il qual distrusse questa Casa, e menò in cattività il popolo di essa in Babilonia. 13 Ma l’anno primo di Ciro, re di Babilonia, egli ordinò che questa Casa di Dio fosse riedificata. 14 Ed anche il re Ciro trasse fuor del tempio di Babilonia i vasellamenti d’oro e d’argento della Casa di Dio, i quali Nebucadnesar avea tratti fuor del Tempio, ch’era in Gerusalemme, e portati nel tempio di Babilonia; e quelli furon dati ad uno, nominato Sesbassar, il quale Ciro avea costituito governatore. 15 E Ciro gli disse: Prendi questi vasellamenti, e va’, e li riporta al Tempio, che è in Gerusalemme; e sia la Casa di Dio riedificata nel suo luogo. 16 Allora questo Sesbassar venne, e pose i fondamenti della Casa di Dio, che è in Gerusalemme; e da quel tempo infino ad ora ella si edifica, e non è ancora compiuta. 17 Ora dunque, se piace al re, ricerchisi costì nella casa de’ tesori del re, che è in Babilonia, se egli è vero che da Ciro fosse fatto comandamento che questa Casa di Dio fosse riedificata in Gerusalemme; e mandici il re la sua volontà intorno a ciò.
6:1 Allora il re Dario ordinò che si ricercasse nell’archivio, nel luogo dove si riponevano i tesori in Babilonia. 2 E fu trovato in Ecbatana, nel palazzo reale, ch’era nella provincia di Media, un libro, nel quale era scritto: Memoria: 3 L’anno primo del re Ciro, il re Ciro ordinò, intorno alla Casa di Dio in Gerusalemme, ch’essa fosse riedificata, per essere un luogo dove si sacrificassero sacrificii; e che i suoi fondamenti fossero saldi e forti; e che la sua altezza fosse di sessanta cubiti, e la sua lunghezza parimente di sessanta cubiti; 4 e che vi fossero tre ordini di pietre pulite, e un ordine di travatura nuova; e che la spesa fosse fornita dal palazzo del re. 5 Ed anche che gli arredi d’oro e d’argento della Casa di Dio, i quali Nebucadnesar avea tratti fuor del Tempio di Gerusalemme, e portati in Babilonia, fossero restituiti, e portati nel luogo loro, nel Tempio di Gerusalemme, e fossero posti nella Casa di Dio. 6 Ora tu, Tattenai, governatore di là dal fiume, e tu, Setar-boznai, e voi lor colleghi Afarsechei, che siete di là dal fiume, ritraetevi di là; 7 e lasciate continuar l’opera di cotesta Casa di Dio. Riedifichino il governatore de’ Giudei, e gli Anziani loro, cotesta Casa di Dio nel suo luogo. 8 Ed intorno a ciò che voi avete a fare inverso cotesti Anziani de’ Giudei, per riedificar cotesta Casa di Dio, io ordino, che delle entrate del re, che si traggono da’ tributi di di là dal fiume, le spese sieno prontamente fornite a quelle genti; acciocchè non si facciano restare; 9 e che sia loro dato giorno per giorno, senza alcun fallo, ciò che sarà necessario: buoi, e montoni, ed agnelli, per fare olocausti all’Iddio del cielo; e grano, sale, vino, ed olio, secondo che diranno i sacerdoti che sono in Gerusalemme. 10 Acciocchè offeriscano sacrificii di soave adore all’Iddio del cielo; e preghino per la vita del re, e de’ suoi figliuoli. 11 Ed anche da me è fatto un decreto, che, se alcuno fa altrimenti, una trave sia spiccata della sua casa, e sia rizzata, e ch’egli vi sia fatto morir sopra; e che della sua casa sia fatta una latrina, per questa cagione. 12 E Dio, che ha stanziato quivi il suo Nome, distrugga ogni re e popolo che metterà la mano per mutar questo, e per disfar di nuovo cotesta Casa di Dio, che è in Gerusalemme. Io Dario ho fatto questo decreto; sia, senza indugio, messo ad esecuzione.

13 Allora Tattenai, governatore di qua dal fiume, e Setar-boznai, ed i lor colleghi, perciocchè il re Dario avea lor mandato un tal comandamento, prontamente l’eseguirono. 14 E gli Anziani de’ Giudei edificarono, ed avanzarono l’opera, secondo la profezia del profeta Aggeo, e di Zaccaria, figliuolo d’Iddo. Essi adunque edificarono, e compierono l’edificio per comandamento dell’Iddio d’Israele, e per ordine di Ciro, di Dario, e di Artaserse, re di Persia. 15 E questa Casa fu finita al terzo giorno del mese di Adar, l’anno sesto del regno del re Dario. 16 E I figliuoli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti, e gli altri d’infra quelli ch’erano stati in cattività, celebrarono la dedicazione di questa Casa di Dio con allegrezza. 17 E, per la dedicazione di questa Casa di Dio, offersero cento giovenchi, dugento montoni, e quattrocento agnelli; e per sacrificio per lo peccato per tutto Israele, dodici becchi, secondo il numero delle tribù d’Israele. 18 E costituirono i sacerdoti nelle lor mute, e i Leviti ne’ loro spartimenti, per fare il servigio di Dio, che abita in Gerusalemme, secondo che è scritto nel libro di Mosè. 19 Poi quelli ch’erano stati in cattività fecero la Pasqua al quartodecimo giorno del primo mese; 20 perciocchè i sacerdoti ed i Leviti si erano purificati di pari consentimento, ed erano tutti netti; e scannarono la Pasqua per tutti quelli ch’erano stati in cattività, e per li sacerdoti, lor fratelli, e per sè stessi. 21 Così i figliuoli d’Israele, ch’erano ritornati dalla cattività, e tutti quelli che si erano ridotti a loro, separandosi dalla contaminazione delle genti del paese, per cercare il Signore Iddio d’Israele, mangiarono la Pasqua. 22 E celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con allegrezza; perciocchè il Signore li avea rallegrati, avendo rivolto verso loro il cuore del re di Assiria, per dar loro aiuto e favore, nell’opera della Casa di Dio, dell’Iddio d’Israele.

7:1 ORA, dopo queste cose, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, figliuolo di Seraia, figliuolo di Azaria, figliuolo di Hilchia, 2 figliuolo di Sallum, figliuolo di Sadoc, figliuolo di Ahitub, 3 figliuolo di Amaria, figliuolo di Azaria, figliuolo di Meraiot, 4 figliuolo di Zerahia, figliuolo di Uzzi, 5 figliuolo di Bucchi, figliuolo di Abisua, figliuolo di Finees, figliuolo di Eleazaro, figliuolo d’Aaronne, sommo sacerdote; 6 esso Esdra ritornò in Babilonia or egli era scriba, esercitato nella Legge di Mosè, la quale il Signore Iddio d’Israele avea data, e il re gli diede tutto ciò ch’egli domandò, secondo che la mano del Signore Iddio suo era sopra lui. 7 E con lui ritornarono in Gerusalemme de’ figliuoli d’Israele, e de’ sacerdoti, e dei Leviti, e de’ cantori, e de’ portinai, e dei Netinei; l’anno settimo del re Artaserse. 8 Ed egli arrivò in Gerusalemme al quinto mese dell’anno settimo del re. 9 Perciocchè al primo giorno del primo mese fu fermata la dipartita di Babilonia; e al primo giorno del quinto mese egli arrivò in Gerusalemme, secondo che la mano del Signore era buona sopra lui. 10 Conciossiachè Esdra avesse disposto il cuor suo, per ricercar la Legge del Signore, e per eseguirla, e per insegnare gli statuti, e le leggi in Israele.

11 Or questo è il tenore delle lettere che il re Artaserse diede ad Esdra sacerdote, e scriba, scriba delle parole de’ comandamenti del Signore, e de’ suoi statuti dati a Israele: 12 Artaserse, re dei re, ad Esdra sacerdote, scriba della Legge dell’Iddio del cielo: compiuta salute, ecc. 13 Da me è stato fatto un decreto, che tutti quelli d’infra il popolo d’Israele, e de’ sacerdoti loro, e de’ Leviti, che nel mio regno si disporranno volontariamente ad andare in Gerusalemme, vadano teco. 14 Perciocchè tu sei mandato dal re, e da’ suoi sette consiglieri, per informarti in Giudea ed in Gerusalemme, intorno alla Legge dell’Iddio tuo, che tu hai in mano; 15 e per portar l’argento e l’oro che il re e i suoi consiglieri hanno volontariamente offerto all’Iddio d’Israele, la cui abitazione è in Gerusalemme; 16 e tutto l’argento e l’oro che tu troverai in tutta la provincia di Babilonia, insieme con le offerte volontarie del popolo, e de’ sacerdoti, le quali faranno per la Casa dell’Iddio loro, che è in Gerusalemme. 17 Acciocchè con que’ danari tu comperi prontamente giovenchi, montoni ed agnelli, insieme con le loro offerte di panatica e da spandere; e che tu li offerisca sopra l’Altare della Casa del vostro Dio, che è in Gerusalemme. 18 E del rimanente dell’oro e dell’argento fatene ciò che parrà a te ed a’ tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19 E quant’è agli arredi che ti son dati per lo servigio della Casa dell’Iddio tuo, rimettili nel cospetto dell’Iddio di Gerusalemme. 20 E le altre cose necessarie per la Casa dell’Iddio tuo, le quali ti accaderà fornire, tu le fornirai della camera del re. 21 Ed io Artaserse, il re, ordino a tutti voi tesorieri che siete di là dal fiume, che tutto quello che il sacerdote Esdra, scriba della Legge dell’Iddio del cielo, vi chiederà, sia incontanente fatto, 22 fino a cento talenti d’argento, e fino a cento cori di grano, fino a cento bati di vino, e fino a cento bati d’olio; e del sale senza alcuna prescritta quantità. 23 Tutto ciò che è del comandamento dell’Iddio del cielo, intorno alla sua Casa, sia prontamente fatto; perchè vi sarebbe egli indegnazione contro al regno, al re, ed a’ suoi figliuoli? 24 Vi facciamo, oltre a ciò assapere che niuno abbia podestà d’imporre tributo, taglia, o gabella, ad alcun sacerdote, o Levita, o cantore, o portinaio, o Netineo, od altro ministro di cotesta Casa di Dio. 25 E tu, Esdra, secondo la sapienza dell’Iddio tuo, che tu hai in mano, costituisci rettori, e giudici, i quali rendano ragione a tutto quel popolo che è di là dal fiume, cioè a tutti coloro che hanno conoscenza delle leggi dell’Iddio tuo; e insegnatele a quelli che non le sapranno. 26 E se v’è alcuno che non metta in opera la Legge dell’Iddio tuo, e la legge del re, siane incontanente fatta giustizia, o per morte, o per bando, o per ammenda in danari, o per prigione.

27 Benedetto sia il Signore Iddio de’ nostri padri, il quale ha messa una tal cosa nel cuor del re, per onorar la Casa del Signore, che è in Gerusalemme; 28 ed ha fatto che io ho trovata benignità appo il re, ed appo i suoi consiglieri, ed appo tutti i suoi potenti principi. Io dunque, essendomi fortificato, secondo che la mano del Signore Iddio mio era sopra me, adunai i capi d’Israele, acciocchè ritornassero meco.

8:1 OR questi sono i capi delle famiglie paterne, e questa è la descrizione, per le genealogie, di quelli che ritornarono meco di Babilonia, al tempo del regno del re Artaserse: 2 De’ figliuoli di Finees, Ghersom; de’ figliuoli d’Itamar, Daniele; de’ figliuoli di Davide, Hattus: 3 de’ figliuoli di Secania, il quale era de’ figliuoli di Paros, Zaccaria; e con lui, facendo la descrizione della genealogia per maschi, cencinquanta persone; 4 de’ figliuoli di Pahat-Moab, Elioenai, figliuolo di Zerahia, e con lui dugento maschi; 5 de’ figliuoli di Secania, il figliuolo di Iahaziel, e con lui trecento maschi; 6 e de’ figliuoli di Adin, Ebed, figliuolo di Gionatan, e con lui cinquanta maschi; 7 e de’ figliuoli di Elam, Isaia, figliuolo di Atalia, e con lui settanta maschi; 8 e de’ figliuoli di Sefatia, Zebadia, figliuolo di Micael, e con lui ottanta maschi; 9 de’ figliuoli di Ioab, Obadia, figliuolo di Iehiel, e con lui dugendiciotto maschi; 10 e de’ figliuoli di Selomit, il figliuolo di Iosifia, e con lui censessanta maschi; 11 e de’ figliuoli di Bebai, Zaccaria, figliuolo di Bebai, e con lui ventotto maschi; 12 e de’ figliuoli di Azgad, Iohanan, figliuolo di Catan, e con lui cendieci maschi; 13 e de’ figliuoli di Adonicam, gli ultimi, i cui nomi son questi: Elifelet, Iehiel, e Semaia, e con loro sessanta maschi; 14 e de’ figliuoli di Bigvai: Utai, e Zabbud, e con loro sessanta maschi. 15 Ed io li adunai presso del fiume, che corre in Ahava; e quivi stemmo accampati lo spazio di tre giorni. Ed avendo fatta la rassegna del popolo e de’ sacerdoti, non vi trovai alcuno de’ figliuoli di Levi. 16 Perciò, mandai Eliezer, Ariel, Semaia, Elnatan, Iarib, Elnatan, Natan, Zaccaria, e Mesullam, ch’erano capi; e Ioiarib, ed Elnatan, dottori; 17 e comandai loro che andassero ad Iddo, capo nel luogo detto Casifia; ed ordinai loro quello che aveano a dire ad Iddo ed al suo fratello, Netinei, nel luogo di Casifia, per menarci de’ ministri per la Casa dell’Iddio nostro. 18 Ed essi ci menarono, secondo che la mano dell’Iddio nostro era buona sopra noi, un uomo intendente, de’ figliuoli di Mahali, figliuolo di Levi, figliuolo d’Israele, cioè Serebia, insieme co’ suoi figliuoli, e fratelli, in numero di diciotto persone; 19 ed Hasabia, e con lui, Isaia, d’infra i figliuoli di Merari, co’ suoi fratelli, e i lor figliuoli, in numero di venti persone; 20 e de’ Netinei, i quali Davide, ed i capi del popolo aveano costituiti al ministerio de’ Leviti, dugenventi Netinei, che furono tutti nominati per li nomi loro.

21 Ed io bandii quivi il digiuno presso del fiume di Ahava, per umiliarci nel cospetto dell’Iddio nostro, per chiedergli prospero viaggio per noi, per le nostre famiglie, e per tutte le nostre facoltà. 22 Perciocchè io mi vergognava di chiedere al re gente d’arme, o cavalieri, per difenderci da’ nemici per lo cammino; conciossiachè noi avessimo detto al re: La mano dell’Iddio nostro è in bene sopra tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza, e la sua ira, è contro a tutti quelli che l’abbandonano. 23 Così noi digiunammo, e facemmo richiesta all’Iddio nostro intorno a ciò, ed egli ci esaudì.

24 Allora io misi da parte dodici de’ principali sacerdoti, con Serebia, Hasabia, e dieci de’ lor fratelli. 25 E pesai loro l’argento, e l’oro, ed i vasellamenti, ch’era l’offerta ch’era stata fatta per la Casa dell’Iddio nostro, dal re, da’ suoi consiglieri, e da’ suoi principi, e da tutti gli Israeliti che si ritrovarono. 26 Io adunque pesai loro in mano seicencinquanta talenti d’argento, e di vasellamenti di argento cento talenti, e cento talenti d’oro; 27 e venti coppe d’oro, che pesavano mille dramme; e due vasi d’oricalco fino, preziosi come d’oro. 28 Ed io dissi loro: Voi siete persone sacre al Signore; questi vasellamenti sono anch’essi cosa sacra; e quest’argento, e quest’oro, è una offerta volontaria fatta al Signore Iddio de’ vostri padri. 29 Guardateli vigilantemente, finchè voi li pesiate in presenza de’ principali d’infra i sacerdoti e Leviti; e de’ capi delle famiglie paterne d’Israele, in Gerusalemme, nelle camere della Casa del Signore. 30 I sacerdoti adunque ed i Leviti ricevettero quell’argento, e quell’oro, e quei vasellamenti, a peso, per portar tutto ciò in Gerusalemme, nella Casa dell’Iddio nostro.

31 E noi ci partimmo d’appresso al fiume di Ahava al duodecimo giorno del primo mese, per andare in Gerusalemme; e la mano dell’Iddio nostro fu sopra noi, ed egli ci liberò dalle mani dei nemici e degl’insidiatori, per lo cammino. 32 Ed arrivammo in Gerusalemme; e dopo che fummo quivi stati tre giorni, 33 al quarto giorno fu pesato quell’argento, e quell’oro, e que’ vasellamenti, nella Casa dell’Iddio nostro, nelle mani di Meremot, figliuolo di Uria sacerdote, col quale era Eleazaro, figliuolo di Finees; e con loro erano Iozabad, figliuolo di Iesua, e Noadia, figliuolo di Binnui, Leviti. 34 Tutto ciò fu loro dato a conto ed a peso; e il peso di tutto fu scritto in quello stesso tempo. 35 E quelli ch’erano stati in cattività, ed erano ritornati, offersero per olocausto all’Iddio d’Israele, dodici giovenchi per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli, e dodici becchi per lo peccato; tutto ciò fu offerto in olocausto al Signore. 36 Poi diedero i decreti del re a’ satrapi del re, ed a’ governatori di qua dal fiume; ed essi presero a favoreggiare il popolo, e la Casa di Dio.

9:1 ORA, quando queste cose furono finite, i principali del popolo si accostarono a me, dicendo: Il popolo d’Israele, ed i sacerdoti, ed i Leviti, non si son separati da’ popoli di questi paesi, da’ Cananei, dagli Hittei, da’ Ferizzei, da’ Gebusei, dagli Ammoniti, da’ Moabiti, dagli Egizi, e dagli Amorrei, secondo che si conveniva fare, per le loro abbominazioni. 2 Perciocchè hanno prese delle lor figliuole per sè, e per li lor figliuoli; laonde la santa progenie si è mescolata co’ popoli di questi paesi; e i principali del popolo, e i rettori, sono stati i primi a commetter questo misfatto. 3 E quando io ebbi intesa questa cosa, io stracciai la mia vesta, e il mio mantello, e mi strappai i capelli del capo e della barba, e mi posi a sedere tutto sconsolato. 4 Allora tutti quelli che tremavano alle parole dell’Iddio d’Israele si adunarono appresso di me, per lo misfatto di coloro ch’erano stati in cattività; ed io me ne stetti così a sedere tutto sconsolato, infino al tempo dell’offerta della sera.

5 Ed al tempo dell’offerta della sera, io mi levai dalla mia afflizione; ed avendo la mia vesta e il mio mantello stracciato, io m’inginocchiai, e spiegai le palme delle mie mani al Signore Iddio mio, e dissi: 6 O Dio mio, io mi vergogno, e son confuso di alzare, o Dio mio, la faccia a te; perciocchè le nostre iniquità sono fin disopra al nostro capo, e le nostre colpe son così grandi che arrivano fino al cielo. 7 Dal tempo de’ nostri padri infino ad oggi, noi siamo in gran colpa; e per le nostre iniquità, noi, i nostri re, i nostri sacerdoti, siamo stati dati nelle mani dei re de’ paesi, per esser messi a fil di spada, menati in cattività, predati, e svergognati, come appare al dì d’oggi. 8 E pure ora, di subito quasi in un momento, ci è stata fatta grazie dall’Iddio nostro, per far che ci restasse alcun rimanente, e per darci un chiodo nel suo santo luogo; acciocchè l’Iddio nostro ci rischiarasse gli occhi, e ci desse un poco di ristoro nella nostra servitù. 9 Conciossiachè noi siamo servi; ma l’Iddio nostro non ci ha abbandonati nella nostra servitù; anzi ha fatto che abbiam trovata benignità appo i re di Persia, per darci qualche ristoro, affin di rimettere in piè la Casa dell’Iddio nostro, e ristorar le sue ruine, e darci un chiuso in Giuda ed in Gerusalemme. 10 Ma ora, o Dio nostro, che diremo noi dopo queste cose? conciossiachè noi abbiamo lasciati i tuoi comandamenti, 11 i quali tu desti per mano de’ tuoi servitori profeti, dicendo: Il paese, nel quale voi entrate per possederlo, è un paese immondo per l’immondizia de’ popoli di que’ paese, nelle loro abbominazioni, delle quali l’hanno riempiuto, da un capo all’altro, con le lor contaminazioni. 12 Ora dunque, non date le vostre figliuole a’ lor figliuoli; e non prendete le lor figliuole per li vostri figliuoli; e non procacciate giammai in perpetuo nè la pace, nè il ben loro; acciocchè siate fortificati, e mangiate i beni del paese, e lasciate quello per eredità a’ vostri figliuoli in perpetuo. 13 Ora, dopo tutte le cose che ci son sopraggiunte per le nostre opere malvage, e per le nostre gran colpe benchè, o Dio nostro, tu ti sii rattenuto disotto della nostra iniquità, e ci abbi dato un tal rimanente, quale è questo, 14 torneremmo noi a rompere i tuoi comandamenti, e ad imparentarci co’ popoli dati a queste abbominazioni? non ti adireresti tu contro a noi fino all’estremo, talchè non vi sarebbe più nè rimanente, nè scampo alcuno? 15 Signore Iddio d’Israele, tu sei giusto; conciossiachè noi siamo rimasti alcun residuo, come si vede al dì d’oggi; eccoci davanti a te con la nostra colpa; perciocchè altrimenti sarebbe impossibile di durare davanti alla tua faccia per questo.

10:1 ORA, mentre Esdra faceva orazione, e confessione, piangendo, e prostrato davanti alla Casa di Dio, una grandissima moltitudine d’Israele, d’uomini, e di donne, e di fanciulli, si adunò appresso di lui; perciocchè il popolo piangeva d’un gran pianto. 2 Allora Secania, figliuolo di Iehiel, dei figliuoli di Elam, parlò ad Esdra, e gli disse: Noi abbiam misfatto contro all’Iddio nostro, avendo menate donne straniere, d’infra i popoli di questo paese; ma ora vi è pure alcuna speranza ad Israele intorno a questo. 3 Ora dunque, patteggiamo con l’Iddio nostro, che noi rimanderemo tutte queste donne, ed i figliuoli nati da esse, secondo il consiglio del Signore, e di coloro che tremano al comandamento dell’Iddio nostro; e siane fatto secondo la Legge. 4 Levati; perciocchè quest’affare ti appartiene, e noi saremo teco; prendi animo, e metti la mano all’opera. 5 Allora Esdra si levò, e fece giurare a’ principali de’ sacerdoti, de’ Leviti, e di tutto Israele, che farebbero secondo quelle parole. Ed essi lo giurarono.

6 Poi Esdra si levò d’innanzi alla Casa di Dio, e andò nella camera di Giohanan, figliuolo di Eliasib; ed essendo entrato dentro, non mangiò pane, nè bevve acqua; perciocchè egli faceva cordoglio per lo misfatto di coloro ch’erano stati in cattività. 7 Poi fecero andare un bando per Giuda e per Gerusalemme, che tutti quelli ch’erano stati in cattività si adunassero in Gerusalemme; 8 e che chiunque non verrebbe infra tre giorni, secondo il consiglio preso da’ principali e dagli Anziani, tutti i suoi beni sarebbero messi all’interdetto, ed egli sarebbe separato dalla raunanza di coloro ch’erano stati in cattività. 9 Così tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si adunarono in Gerusalemme infra il terzo giorno; e ciò fu il ventesimo giorno del nono mese; e tutto il popolo si fermò nella piazza della Casa di Dio, tremando, per questa cosa, e per le gran pioggie. 10 Ed il sacerdote Esdra si levò e disse loro: Voi avete misfatto, avendo menate mogli straniere, per accrescer le colpe d’Israele. 11 Ora dunque fate confessione al Signore Iddio de’ vostri padri, e fate la sua volontà, e separatevi da’ popoli del paese, e dalle donne straniere. 12 E tutta la raunanza rispose, e disse ad alta voce: Noi siamo obbligati di fare come tu hai detto. 13 Ma il popolo è in gran numero, e il tempo è grandemente piovoso, e non è possibile di star fuori; e l’opera non è d’uno, nè di due giorni; perciocchè noi siamo molti che abbiamo misfatto in questo. 14 Ora trovinsi insieme i capi nostri, capi di tutta la raunanza; e con loro sieno gli Anziani, ed i giudici di ciascuna città; e che ogni uomo, d’infra tutti quelli che sono nelle nostre città, che ha menata moglie straniera, venga a’ tempi assegnati; e con loro gli Anziani e i giudici di ciascuna città, finchè abbiamo stornato da noi l’ardore dell’ira dell’Iddio nostro per questa cosa.

15 Or Gionatan, figliuolo di Asael, e Iahazia, figliuolo di Ticva, furono costituiti sopra questo affare; e Mesullam, e Sabbetai, Leviti, aiutarono loro. 16 E quelli ch’erano stati in cattività fecero così. E il sacerdote Esdra, e i capi delle famiglie paterne, secondo le famiglie loro paterne, tutti nominati per li nomi loro, furono messi da parte; e sedettero al primo giorno del decimo mese, per prender conoscenza del fatto; 17 ed ebbero finito, con tutti quelli che aveano menate mogli straniere, infra il primo giorno del primo mese. 18 E fra i figliuoli de’ sacerdoti, si trovarono questi che aveano menate moglie straniere, cioè, fra i figliuoli di Iesua, figliuolo di Iosadac, e fra i suoi fratelli, Maaseia, ed Eliezer, e Iarib, e Ghedalia; 19 ed essi diedero la mano, promettendo di mandar via le lor mogli; e, come colpevoli, offerse un montone per la lor colpa; 20 e de’ figliuoli d’Immer, Hanani, e Zebadia; 21 e de’ figliuoli di Harim, Maaseia, ed Elia, e Semaia, e Iehiel, ed Uzzia; 22 e de’ figliuoli di Pashur, Elioenai, Maaseia, Ismael, Natanael, Iozabad, ed Elasa. 23 E de’ Leviti, Iozabad, Simi, e Chelaia il quale ancora si chiamava Chelita, Petahia, Giuda, ed Eliezer. 24 E de’ cantori, Eliasib. E de’ portinai, Sallum, e Telem, ed Uri. 25 E degl’Israeliti: de’ figliuoli di Paros, Ramia, ed Izzia, e Malchia, e Miamin, ed Eleazaro, e Malchia, e Benaia; 26 e de’ figliuoli di Elam, Mattania, e Zaccaria, e Iehiel, ed Abdi, e Ieremot, ed Elia; 27 e de’ figliuoli di Zattu, Elioenai, ed Eliasib, e Mattania, e Ieremot, e Zabad, ed Aziza; 28 e de’ figliuoli di Bebai, Iohanan, Hanania, Zabbai, ed Atlai; 29 e de’ figliuoli di Bani, Mesullam, e Malluc, ed Adaia, e Iasub, e Seal, e Ramot; 30 e de’ figliuoli di Pahat-Moab, Adna, e Chelal, e Benaia, e Maaseia, e Mattania, e Besaleel, e Binnui, e Manasse; 31 e de’ figliuoli di Harim, Eliezer, Issia, Malchia, Semaia, Simeone, 32 Beniamino, Malluc, Semaria; 33 de’ figliuoli di Hasum, Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifelet, Ieremai, Manasse, Simi; 34 de’ figliuoli di Bani, Maadai, Amram ed Uel, 35 Benaia, Bedia, Cheluhu, 36 Vania, Meremot, Eliasib, 37 Mattania, Mettenai e Iaasai, 38 Bani, Binnui, Simi, 39 Selemia, Natan, Adaia, 40 Machnadbai, Sasai, Sarai, 41 Azreel, Selemia, Semaria, 42 Sallum, Amaria, e Giuseppe; 43 e de’ figliuoli di Nebo, Ieiel, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddau, Ioel, e Benaia. 44 Tutti costoro aveano prese mogli straniere; ed alcuni di loro avevano delle mogli delle quali avevano generati figliuoli.

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